Jan Van Eyck
Ritratto dei coniugi Arnolfini
Probabilmente il dipinto, realizzato nel 1434, è un omaggio del ricco mercante Giovanni Arnolfini alla sua prima moglie Costanza Trenta a ricordo del momento della loro promessa di matrimonio.
Tralasciando il significato dell'opera, soffermiamoci sui dettagli.
La coppia è ritratta nella camera da letto.
L'ambiente a prima vista sembra sobrio ma l'attento osservatore noterà tuttavia una serie di particolari che mettono in evidenza la condizione di particolare agiatezza della giovane coppia: i vetri alle finestre (cosa rarissima per quei tempi, che in pochi potevano permettersi), gli abiti sontuosi, realizzati con tessuti pregiati e bordati di soffice pelliccia, i pizzi, i drappi del letto a baldacchino, i legni della seduta e della testata del letto finemente scolpiti e rifiniti, il candeliere a sospensione rivestito in foglia d'oro.
Lei indossa un vestito alla moda dell'epoca fiamminga, esternamente in lana e internamente completamente rivestito di pelliccia (probabilmente di scoiattolo) e bordura di ermellino.
Porta un'acconciatura elaborata, coperta da un velo finemente guarnito di più strati di volant, indossa una collana, vari anelli e una cintura broccata d'oro.
Il colore verde all'epoca simboleggiava la fertilità. Probabilmente non è incinta ma è il tipo di vestito a renderle la pancia gonfia; la mano in grembo è forse solo un gesto rituale, una promessa di fertilità evidenziata tramite la cintura particolarmente alta, la piega del tessuto e l'esagerata curvatura del corpo o più semplicemente lei alza la lunga veste per poter più liberamente muovere un passo verso il suo amato che le prende la mano destra, un segno di cura, affetto e promessa per la giovane sposa.
O forse la mano di lei sul grembo sta a significare proprio l'attesa di un erede che Costanza stava per dargli ma che non giunse mai a causa della morte (morì di parto?).
Lui veste una tunica di colore blu scuro e sobria; sopra porta un mantello, probabilmente di lana, con le falde foderate di pelliccia di marmotta, particolarmente costosa. Porta un ampio cappello di feltro scuro, a larghe falde a testimoniare l'occasione solenne della promessa di matrimonio.
Entrambi sono ritratti scalzi, gli zoccoli ben visibili in basso a sinistra della scena: molto probabilmente all'epoca si era soliti non indossare le scarpe in casa anche nel quotidiano, così da preservare pulizia e igiene delle stanze (usanza viva ancor oggi proprio e soprattutto nei paesi del Nord Europa).
ll cagnolino è un simbolo di fedeltà ma anche di ricchezza: all'epoca, infatti, possederne uno era un vero lusso!
Se ingrandite l'immagine, noterete lo specchio convesso nel quale Van Eyck raffigura se stesso mentre ritrae la coppia, una specie di "dietro le quinte" dei nostri giorni: un vero vezzo d'artista! Così come nel precedente dipinto (la Madonna del canonico) si ritrae nei riflessi sull'elmo di San Giorgio.
Annunciazione (olio su tavola, poi trasferito su tela)
Il significato di questo dipinto è evidente, non necessita delle nostre spiegazioni. Vorremmo solo richiamare l'attenzione sull'uso dei tessuti, dei colori e su alcuni dettagli, quelli più evidenti.
L'Angelo Gabriele indossa un sontuoso abito degli stessi colori della veste tipicamente indossata nell'iconografia cristiana dal Cristo adulto: la tunica sopra è rossa, segno di divinità, e il manto sotto (lo si intravede vicino la mano sinistra) è blu, segno di umanità.
Per la veste di Maria usa il solo colore blu.
Il significato ci appare chiaro: Dio, attraverso lo Spirito Santo, scende su Maria per salvare l'umanità.
I dettagli sono veramente molti:
- il senso di profondità conferito dai graduali passaggi di luce, dal gioco di prospettive dato dal pavimento e dalle colonne laterali
- le tarsie del pavimento in marmo organizzate in riquadri rappresentanti storie dell'Antico Testamento (nei primi due riquadri si riconoscono Davide che uccide Golia e Sansone che distrugge il tempio dei Filistei)
- le vetrate in vetro soffiato e rilegate a piombo, simili a quelle dipinte nella Madonna del Canonico
- gli ornamenti della tunica dell'Angelo Gabriele, sontuosi, ricchi di ori, perle e pietre preziose, il velluto damascato arricchito da fili d'oro e d'argento
- i bordi ornamentali della tunica della Vergine, in ermellino
e molti altri dettagli che lo spettatore potrà scoprire poco a poco, dedicando il giusto tempo e la dovuta attenzione all'osservazione del dipinto.
Ultimo particolare strabiliante: pensate che tutta questa abbondanza di dettagli e significati simbolici è concentrata in una tavola che misura appena 37 centimetri di larghezza per 93 di altezza: la prova, ove fosse necessario, del grande miniaturista che era Jan Van Eyck.